Capo di che? La politica spiegata ai bambini

Il 21 novembre noi e la nostra classe ci siamo recati all’Auditorium di Molassana per vedere uno spettacolo teatrale che parla di politica, ma in modo diverso, in modo semplice e divertente.


Le parole chiave sono: Dittatura, Democrazia, Repubblica, Costituzione e Rivoluzione. Quest’ultima però deve essere svolta pacificamente, parlando, non con cannoni e fucili.

Ad un certo punto della storia, la maestra ha chiesto agli alunni chi volesse fare il rappresentante: i candidati dovevano fare una campagna elettorale. La prima a parlare è stata una ragazza che ha promesso marciapiedi larghi e strisce pedonali; il secondo è stato un ragazzo che ha promesso lasagne, fontane di Estathè alla pesca e strade a pois: tutti hanno votato il ragazzo, ma poi ci è stato spiegato che si chiamano demagoghi quelli che fanno promesse irrealistiche.

Le cose che ci hanno colpito/divertito di più sono state le scene con le “mani animali”, soprattutto la presidente topolina Tina e la pecora che parlava in siciliano.

Davide e Samuele N.
Classe 2G




Venerdì scorso, siamo andati a visitare l’Auditorium di Molassana in occasione dello spettacolo del Teatro Nazionale di Genova “Capo di che?” di Giorgio Scaramuzzino.

Siamo partiti da scuola di mattina per avviarci verso Molassana prendendo l’autobus per poi arrivare all’Auditorium; appena arrivati ci hanno fatto sedere e poi è cominciato lo spettacolo.

Lo spettacolo aveva due ambientazioni diverse: una scuola e una fattoria. I cinque attori interpretavano ruoli diversi: nel primo caso dei bambini e un'insegnante alle prese con un'elezione per un “capo”; nel secondo degli animali e un contadino che dettava legge nella fattoria.

I bambini stavano imparando grazie all’insegnante le cose più importanti della Costituzione Italiana, mentre gli animali eleggevano un rappresentante che poi ha organizzato uno sciopero per impedire al contadino di comandare.

Lo spettacolo aveva anche delle canzoni che duravano poco, ma che avevano un significato.

Quando è finito ci hanno dato del tempo per fare delle domande per poi finire con una domanda fatta da loro:

“Avete capito cosa vuol dire essere capo di voi stessi?”

Andrea C., Basem e Samuele L.
Classe 2G







Oggi siamo andati all’Auditorium a vedere uno spettacolo che ci ha sorpresi molto perché ci ha spiegato la politica in maniera molto comprensibile per noi ragazzi.

Ci hanno spiegato che è giusto avere un capo, ma fino ad un certo punto: cioè noi abbiamo bisogno di una guida, ma che ci rappresenti nelle sue scelte.

Ci hanno spiegato anche come essere capi di noi stessi, come dobbiamo gestire le nostre emozioni e come non ci dobbiamo far trascinare dalle persone.

La parola che, secondo noi, emerge con più importanza in questo spettacolo è la Costituzione, cioè la legge principale di uno Stato.

Poi sono state spiegate pure la Dittatura, in cui c’è una sola persona che comanda su tutto e la Repubblica in cui decidono tutti.

Importante anche la Rivoluzione, ma con le parole e non con le bombe, nel senso che si “ribellano” le persone che sono sotto dittatura o sotto qualunque brutta situazione che gli accade, ma parlando e senza usare la violenza.

Che dire, ci è piaciuto tanto!

Benedetta e Aurora
Classe 2G



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